equilibrio e normalità

EQUILIBRIO: E' raro che un ciclista dimentichi l'emozione delle "prime pedalate a segno"; quelle pedalate che per prime hanno dato l'avvio alla protesi B.. Magari non ricorda il giorno, il momento. Ma ricorda certamente il senso. Difficile, io credo, che si possa trovare una sintesi alla somma di queste esperienze diversa da: - ... come volare.-. In effetti, attraverso l'esercizio dell'equilibrio, la persona effettua un autentico volo bidimensionale. All'interno della dimensione spaziale, l'unica differenza tra un aliante ed una B. è il sù/giù. Chi sa andare in B. non è necessariamente un virtuoso. Anzi. Chi sa andare in B. sa inserire la protesi B. con naturalezza e disinvoltura all'interno della propria giornata e ancor più della propria vita. La B. non è un feticcio ma un prodotto di sintesi biomeccanica. Attraverso il suo uso reiterato e continuo, così come attraverso l'uso reiterato delle scarpe, le persone ricevono esperienze e si misurano col tempo (anche atmosferico). Misurano il tempo in base alle proprie capacità. E' una cosa normale. Ma forse un p'o' dimenticata. Chi sa andare in B. non è necessariamente veloce in B.. La bassa velocità è quella che distingue il bravo ciclista dagli altri. A bassa velocità il senso di equilibrio si espande (ad alta è solo un ciuff-ciuff delle gambe). A bassa velocità, in B., significa a velocità del pensiero. Equilibrio.